Nel pianeta sanità la penuria di risorse è tale da compromettere sempre più spesso la cura dei malati, eppure nello stesso ambito convivono ingenti sprechi, anche nella nostra regione.
Pare emblematica la spesa di 10 milioni di euro inserita nel bilancio della Regione FVG per convenzionarsi con Elifriulia al fine di disporre di un’eliambulanza dedicata ai servizi non urgenti. Proprio così, non un elicottero per il soccorso, quello c’è già, ma un altro elicottero da utilizzare prevalentemente per “Trasporti secondari differibili”, come scritto testualmente nei documenti ufficiali.
A che pro usare l’elicottero invece dell’autoambulanza per trasferire pazienti NON urgenti da un ospedale all’altro? Utilizzare l’elicottero costa un’enormità in confronto ai mezzi di terra e per questo dovrebbe essere usato quando serve veramente, quando il fattore tempo è determinante per l’esito del soccorso.
Per questo elicottero sono anche previsti altri impieghi, tra cui “Ricerca Dispersi; Recupero Illesi in ambiente ostile; Recupero Codici Bianchi in ambiente ostile; Recupero Salma”, che però non risultano di competenza del SSR – Servizio sanitario regionale – e che comunque non sembrano appropriati per un’eliambulanza.
A che pro utilizzare l’elicottero del servizio sanitario per la ricerca dispersi e il recupero di persone illese visto che questi compiti sono già svolti dai Vigili del Fuoco con il proprio reparto volo di Venezia? Sembra paradossale che un soggetto pubblico – la Regione FVG – si avvalga e paghi un soggetto privato per fare un’attività che un altro soggetto pubblico – il Corpo Nazionale Vigili del Fuoco – fa gratuitamente, essendo suo compito d’istituto (soccorso tecnico).
Comunque con l’avvio di questo secondo elicottero si è inaugurata la stagione dei voli di codice verde o bianco per trasferire pazienti da un ospedale all’altro, spesso su brevi distanze, come tra Udine e Tolmezzo o addirittura tra Udine e Palmanova (24 km!), servizi di cui non si comprende l’utilità.
Si ha l’impressione che più volte l’elicottero sia stato usato solo per farlo volare, ma né a beneficio del paziente, né del sistema, trattandosi di casi non urgenti ed eseguibili mediante autoambulanze con maggior agio e sicurezza, nonché in tempi molto più rapidi. Già, visto che per questo elicottero il pilota e il tecnico di volo sono sempre presenti e pronti alla partenza, mentre non è prevista un’équipe sanitaria sempre presente o almeno reperibile, per cui quando viene assegnata la missione inizia la ricerca telefonica di medico e infermiere eventualmente disponibili, e così possono volerci delle ore prima di trovarli e far decollare l’elicottero.
Quindi quale utilità? Mentre i costi sono certi: oltre 5.000 euro al giorno, che voli o che non voli, e nei primi tre mesi di attività sembra che abbia effettuato non più di 30 missioni complessive.
C’è scritto “sembra” perché non ci sono report ufficiali sull’attività dall’elisoccorso regionale, né è facile avere informazioni in merito.
Nella precedente legislatura, essendo consigliere regionale, avevo particolari doveri di controllo e vigilanza sull’operato della Giunta regionale; ed in tale ambito avevo avanzato la richiesta di esaminare le schede di missione dell’elisoccorso per meglio valutarne il rapporto costo/utilità.
Non ho mai potuto vedere queste schede…
La trasparenza è un obbligo di legge per la pubblica amministrazione; quindi, ho segnalato questi fatti alla Procura della Repubblica, ritenendo inammissibile che un’amministrazione regionale neghi l’accesso ad atti di cui è in possesso ad un rappresentante eletto dai cittadini.
È stata interessata anche la Corte dei Conti affinché valuti se un tale esborso di soldi pubblici possa considerarsi giustificato: ammonta ad oltre 1 milione di euro il costo dei primi 7 mesi di questo servizio, per arrivare a 10 milioni nel quinquennio.
Pare inaccettabile che mentre si risparmia fino all’osso sulla pelle dei cittadini si impieghino così tanti soldi. E il pensiero corre alle infinite liste di attesa, alle condizioni disumane in cui sono costretti gli anziani in barella in attesa per giorni nei nostri Pronto soccorso, e alle genti della montagna a cui hanno tolto i pochi presidi di cui disponevano perché bisognava razionalizzare la spesa. Ecco, tutto questo pare offensivo verso i cittadini del Friuli Venezia Giulia.
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